Economia regionale e urbana
- A.A. 2021/2022
- CFU 6
- Ore 40
- Classe di laurea L-18
Lo studente deve conoscere i principi base della microeconomia e della macroeconomia.
Al termine del corso, lo studente che avrà superato l'esame di Economia regionale e urbana avrà raggiunto i seguenti obiettivi formativi:
- Conoscenza e comprensione delle teorie sulla localizzazione, sullo sviluppo di sistemi locali di piccola impresa, sull'agglomerazione urbana
- Capacità di applicare conoscenza e comprensione utilizzando i principi di base e gli strumenti di analisi economica territoriale
- Abilità comunicative, autonomia di giudizio e capacità di apprendimento: L'utilizzo di banche dati e l'attività di discussione in aula su casi reali permetteranno agli studenti di migliorare il loro spirito critico, le loro capacità di apprendimento e di esposizione.
Introduzione: Economia e spazio. Quando nasce l'economia regionale? Di cosa si occupa l'economia regionale e urbana?
I concetti fondamentali: Definizione di regione (omogenea, nodale, di programmazione). Crescita economica, sviluppo economico, sviluppo regionale, sviluppo sostenibile. Spazio e territorio. Economie di localizzazione ed economie di urbanizzazione.
Le teorie tradizionali sulla localizzazione delle attività economiche: Il modello di Von Thünen - modello dello stato isolato (1826); Il modello di A. Weber sulla localizzazione industriale (1909); La teoria delle località centrali di W. Christaller (1933) e A. Lösch (1940).
Tendenze recenti nella localizzazione delle attività economiche, il ruolo delle imprese globali nello sviluppo locale, catene del valore e posizionamento delle imprese. Città globali ed economie di urbanizzazione. Specializzazione funzionale delle città e dei territori.
Le teorie sullo sviluppo regionale: Crescita esogena e sviluppo endogeno; Crescita equilibrata e sviluppo ineguale. Fasi di sviluppo e disparità. La teoria dei poli di crescita di F. Perroux; disparità regionali e sviluppo economico in A. O. Hirschman, la teoria della causazione circolare e cumulativa di G. Myrdal.
I modelli della base di esportazione. Necessari adattamenti per l'applicazione al contesto delle economie post-industriali contemporanee. Struttura economica e specializzazione delle regioni: aspetti empirici.
Dallo spazio al territorio: sviluppo endogeno, i distretti industriali marshalliani, le economie di distretto, l'effetto distretto. Industrializzazione senza fratture nello sviluppo economico italiano. Le diverse tipologie di agglomerazione produttiva. Sistemi produttivi locali e (de-)globalizzazione: crisi e trasformazioni strutturali.
- 1. (A) R. Capello Economia regionale Il Mulino, Bologna, 2015 » Pagine/Capitoli: Capitoli: I, II (solo paragrafi 1 e 2), III, IV (paragrafi 1, 2, 3 e 4), V (paragrafi 1, 2, 3 e 4), VI (solo paragrafi 1 e 2), VII (paragrafi 1, 2, 3 e 5), VIII
- 2. (A) Bruzzo A. Analisi economica del territorio. Letture sulla scienza economica regionale Aracne, Roma, 2015 » Pagine/Capitoli: Capitoli 1, 2, 3, 4(solo paragrafi 4.1, 4.2 e 4.5), 5, 6 e 7, 8 e 9
- 3. (C) Becattini G. Ritorno al territorio Il Mulino, Bologna, 2009 » Pagine/Capitoli: Capitoli 1 e 3 parte I, 3 parte II
I libri di testo di R. Capello e A. Bruzzo sono in alternativa e i capitoli di riferimento sono indicativi. Durante le lezioni saranno fornite informazioni più dettagliate sugli argomenti da approfondire e sul materiale didattico.
- Il corso prevede lezioni frontali, presentazione di casi esplicativi ed esercitazioni in gruppo. Gli studenti saranno incoraggiati a partecipare attivamente alle lezioni, discutendo le loro opinioni e mostrando capacità di discussione, motivazione e reciproco scambio di idee con gli altri studenti. A tal fine, i lavori di approfondimento, individuali o di gruppo, saranno oggetto di valutazione.
- La prova d'esame è scritta e prevede 3 quesiti a risposta aperta (valide 9 punti ciascuna) e 4 quesiti a scelta multipla, valide 1 punto ciascuna. Le domande sono volte ad accertare il livello di conoscenza e comprensione acquisito sugli argomenti oggetto del corso.
Non si assegna alcuna penalità di punteggio ad una risposta errata. Il massimo del punteggio ottenibile è 31 punti, pari a 30/trentesimi e lode.
Il tempo complessivo a disposizione è di un'ora.
Ulteriori modalità di valutazione che potranno essere utilizzate:
- Ricerche individuali
- Presentazioni da parte degli studenti
- Esercitazioni
La valutazione finale si basa sugli esiti della prova scritta e tiene conto delle eventuali tesine nonché delle esercitazioni svolte durante il corso.
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