Archeologia e pianificazione urbanistica e territoriale
- A.A. 2021/2022
- CFU 6
- Ore 30
- Classe di laurea LM-84
Per raggiungere gli obiettivi dell'attività formativa lo studente dovrà conoscere i principali contenuti in materia di tutela delle aree archeologiche in Italia.
CONOSCENZA E CAPACITÀ DI COMPRENSIONE
Al termine di questa attività formativa lo studente dovrà dimostrare di:
- conoscere i principali strumenti di pianificazione urbanistica e la legislazione in materia di tutela dei beni culturali e del paesaggio;
- descrivere le qualità e i segni che caratterizzano un contesto territoriale in termini dimensionali, topografici, tipologici, formali, storici e archeologici;
- individuare le relazioni possibili tra un bene storico-archeologico e il contesto territoriale di riferimento.
CAPACITÀ DI APPLICARE CONOSCENZA E COMPRENSIONE
Al termine di questa attività formativa, lo studente dovrà dimostrare di:
- individuare soluzioni per la valorizzazione di un bene archeologico e definire i contenuti essenziali di uno strumento di pianificazione;
- descrivere i contenuti di un progetto di piano in maniera teorica;
- dimostrare la consapevolezza dei risultati raggiunti e come poterli migliorare.
Il rapporto tra pianificazione territoriale archeologia è un tema ancora poco esplorato, sia nella letteratura scientifica, che nella prassi dei processi di pianificazione e di governo del territorio. La valorizzazione delle risorse archeologiche prevede spesso la tutela del bene minimizzando le azioni che possono in qualche modo danneggiarne la sua conservazione, individuando "tutto il territorio come potenziale area di indagine" sulla base della "quantità impressionante di segni e di tracce della presenza dell'uomo sul territorio anche in zone un tempo considerate di scarso interesse archeologico".
È evidente oramai come oggi sia invece stringente la necessità di una tutela attiva del bene archeologico, in grado di stabilire relazioni proficue con il contesto territoriale e paesaggistico di riferimento, che sempre più è interessato da trasformazioni antropiche di tipo infrastrutturale o insediativo. Se infatti, da un lato, il territorio è un deposito di segni della storia da conservare per le generazioni future, dall'altro, il paesaggio, secondo la Convenzione Europea del Paesaggio, "designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni" (CEP, Art.1).
In questo quadro, il dialogo tra archeologi e pianificatori/urbanisti diventa il primo elemento per avviare una transizione da una conservazione passiva del bene ad una conservazione attiva, capace di stabilire relazioni con il contesto.
L'obiettivo principale del corso è pertanto quello di esplorare come si declina oggi la tutela e la valorizzazione dei beni culturali-archeologici all'interno del quadro delle norme del governo del territorio, con un focus particolare alla aree e ai beni posti in contesti territoriali peri ed extraurbani, poiché più vulnerabili alle trasformazioni antropiche e nei quali è possibile sperimentare soluzioni efficaci di valorizzazione, imperniate sulla valorizzazione delle relazioni tra bene archeologico e contesto territoriale.
Il corso si articola in tre sottomoduli:
1. "Pianificazione territoriale e aree archeologiche ", il cui obiettivo è di esplorare le principali problematiche e tematiche nel rapporto tra archeologia e pianificazione territoriale. Per fare ciò, verranno anche esplorati i principali contenuti in materia di legislazione per la conservazione dei beni archeologici e normativa in materia di pianificazione territoriale;
2. "Esperienze e casi studio", il cui obiettivo è di portare all'attenzione degli studenti esperienze virtuose di piani e programmi di valorizzazione delle aree archeologiche in rapporto al contesto territoriale di riferimento e con spinta allo sviluppo locale;
3. "Laboratorio progettuale", il cui obiettivo è di effettuare una sperimentazione di un ipotetico progetto di piano per un'area archeologica in ambito peri-urbano o extraurbano.
Il tentativo di coniugare l'approfondimento teorico e la sperimentazione pratica consentono allo studente di acquisire gli elementi teorici chiave della pianificazione urbanistica e di sperimentarli proattivamente in una proposta progettuale concreta nel quale misurarsi rispetto ai contenuti del piano e alle principali difficoltà che possono emergere in sede di pianificazione.
- 1. (A) Gebellini Patrizia Tecniche urbanistiche Carocci, Roma, 2001 » Pagine/Capitoli: 1-516
- 2. (C) Gaeta L., Janin Rivolin U., Mazza L. Governo del territorio e pianificazione spaziale. Cità Studi, Novara, 2013 » Pagine/Capitoli: 1-468
- 3. (C) Gambino R. CONSERVARE, INNOVARE. Paesaggio ambiente territorio UTET, Torino, 1997
- 4. (C) Sargolini M., Niccolini F., Morandi F. PARKS AND TERRITORY. NEW PERSPECTIVE IN PLANNING ORGANIZATION LIST Lab, Trento, 2012
- 5. (C) Priore R. No people, no landscape. La Convenzione europea del paesaggio: luci e ombre nel processo di attuazione in Italia Franco Angeli, Milano, 2009
- 6. (C) Pierantoni I., Sargolini M. Protected areas and local communities. A challenge for inland development LIST Lab, Trento, 2020
- 7. (C) Sargolini M. URBAN LANDSCAPE. ENVIRONMENTAL NETWORKS AND QUALITY OF LIFE Springer, Dordrecht, 2012
- Le lezioni frontali (in aula o da remoto) saranno impiegate per l'acquisizione delle conoscenze teoriche. A seconda delle diverse fasi e dei differenti contenuti, la lezione potrà assumere la forma di una lezione frontale o una modalità di insegnamento più interattiva. Il sottomodulo "Laboratorio progettuale" verrà svolto in forma di workshop.
- La valutazione sarà definita sulla base dei seguenti criteri: conoscenza dei contenuti teorici in materia di pianificazione per le risorse archeologiche (25% del voto); capacità di organizzare le conoscenze ed argomentare (40 % del voto); capacità di analisi critica (20% del voto); proprietà di linguaggio (15% del voto).
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