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Home Papantuono Matteo Didattica 2018/2019 Interventi psico-educativi e didattici con disturbi comportamentali (G2)

Interventi psico-educativi e didattici con disturbi comportamentali (G2) - Sspg

  • A.A. 2018/2019
  • CFU 1
  • Ore 20
Matteo Papantuono /
Prerequisiti

Distinguere tra handicap, menomazione e disabilità, facendo riferimento all'ICF.
Conoscere i diversi tipi di programmazione che possono essere adottati per i diversi BES. Conoscere le principali teorie, autori ed approcci della psicologia dello sviluppo.
Conoscere le principali funzioni dell'insegnante e dell'insegnante di sostegno.

Obiettivi del corso

Distinguere i caratteri delle difficoltà, dei problemi e dei disturbi. Riconoscere le difficoltà più frequenti in ambito scolastico.
Individuare limiti e/o resistente propri e del contesto.
Apprendere tecniche e strumenti per superare i limiti e aggirare le resistenze. Comprendere come si forma il problema e cosa lo mantiene.
Imparare a fare un piano d'intervento operativo. Conoscere le logiche che alimentano il circolo vizioso. Apprendere tecniche per interrompere il circolo vizioso. Auto-valutare per auto-correggersi.

Programma del corso

Conoscere per saper fare e saper agire sono le funzioni principali del professionista e di chi sceglie l'insegnamento come sua professione. Con l'approccio della Ricerca-Azione (AR) s'apprendono tecniche e strumenti pratici che consentono di rendere concreto questo obiettivo. Con l'AR l'insegnante può imparare ad intervenire efficacemente, in più in questo modo riesce a favorire l'inclusione di tutti gli studenti.
Per insegnare a studenti con BES, oltre alle doti personali, sono richiesti strumenti per discriminare le diverse tipologie e per intervenire efficacemente. Sapere come gestire queste difficoltà/diversità consente di trasformarle in un vantaggio sia per gli attori coinvolti, sia per il sistema.
L'insegnante senza strumenti operativi, in alcune circostanze si può scoraggiare, provare un senso di impotenza. Se nonostante i suoi tentativi non riesce a modificare i comportamenti disfunzionali che possono presentarsi in classe il suo stato di sofferenza e lo sconforto dell'insegnante aumentano. Conoscere come funzionano le varie difficoltà che si possono incontrare e in modo particolare sapere come intervenire efficacemente anche nei casi più difficili, resistenti ed intimidanti, fa sentire l'insegnante più forte e più capace
Nel contesto scuola vi sono molti ragazzi che, pur in situazione di piena integrità cognitiva, trovano difficoltà a seguire il normale piano di studi, ragazzi per i quali è urgente pianificare un P.E.P. per prevenire l'insuccesso e la conseguente dispersione scolastica. L'insegnante in questi casi può correre il rischio di sottovalutare e trascurare tali difficoltà, di gestire male il problema e complicarlo; oppure, dopo vari tentativi infruttuosi, la difficoltà potrebbe essere sopravvalutata ed essere definita secondo etichette diagnostiche, che in breve tempo intrappolano in un circolo vizioso da cui nel tempo diventa difficile uscirne.
Watzlawick (1974) sostiene "finché c'è un problema c'è una soluzione!". Il modello costruttivista-strategico propone un modo diverso di guardare le difficoltà comportamentali, sociali ed emotive. Inoltre, con l'utilizzo della Ricerca-Azione l'insegnante riflettendo in maniera corretta, ponendosi domande Problem- Oriented (Scuola di Palo Alto) e Solution-Oriented (Scuola di Milwakee), diverse da quelle a cui si giungerebbe con l'utilizzo della logica ordinaria, riesce a percepire il problema con occhi nuovi e a mettere a pianificare tutti i passi dell'intervento da compiere. Ponendo(si) delle domande e riflettendo con altri colleghi, l'insegnante apprende a costruire un Piano d'Azione ad hoc rigoroso ma non rigido, flessibile ed auto-correttivo, adatto al contesto. Partendo dai casi concreti (anche quelli) riportati dai partecipanti, s'illustreranno dinamiche, difficoltà e modalità per gestire le possibili problematiche scolastiche: paure (fobie, ansie), blocchi di performance, comportamenti oppositivi-provocativi, bullismo/vittimismo, uso e abuso di sostanze, dipendenza da sostanze e non, comportamenti di rinuncia, comportamenti autolesivi, disordini alimentari, scatti di ira e aggressività, pensieri ossessivi, problemi relazionali, eccetera.
La lettura della difficoltà attraverso la lente delle emozioni allontana il rischio dell'etichetta diagnostica e
insegna come evitare di cadere nelle trappole sopra descritte. Le emozioni sono il linguaggio più primitivo dell'essere umano. Esse incidono sulla percezione, sull'intelligenza,
sull'apprendimento. Possono attivare una risorsa ma anche costituire un limite se non vengono gestite adeguatamente. Infatti, recenti ricerche (Papantuono, al. 2014; Nardone, al. 2012) mostrano che possiamo orientarci efficacemente verso la soluzione di un problema identificando e comprendendo tra le quattro
sensazioni di base (paura, rabbia, dolore e piacere) quella dominante. Così le sensazioni di base diventano
dei riduttori di complessità e dei validi strumenti nelle mani dell'insegnante.

Metodi didattici
  • Sarà privilegiata la metodologia didattica euristico-partecipativa basata sul problem solving con radice costruttivista e sulla Ricerca-Azione.
    Ove si preferisca una maggiore concisione nella descrizione:
    - Lezioni frontali dialogate
    - Esercitazioni in piccolo e medio gruppo
    - Visione di materiali audio-video
    - Analisi di studi di caso
    - Produzioni (progetto didattico, presentazione di un argomento).
Modalità di valutazione
  • La prova di accertamento è scritta. Conterrà una serie di domande tese ad accertare la conoscenza teorica da parte dello studente sulle pratiche operative presentate a lezione, e richiederà l'elaborazione di un piano d'azione simile a quelli discussi e affrontati durante le ore di laboratorio che affiancano il corso.
    Prova strutturata (test a scelta multipla) per la verifica delle conoscenze. Prove a basso livello di strutturazione: interrogazioni
Lingue, oltre all'italiano, che possono essere utilizzate per l'attività didattica

Inglese

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