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Home Marcello La Matina Didattica 2020/2021 Filosofia del testo

Filosofia del testo

  • Filosofia e teoria del testo Classe: LM-78
  • A.A. 2020/2021
  • CFU 6, 6(m)
  • Ore 30, 30(m)
  • Classe di laurea LM-14,15, LM-78(m)
Marcello La Matina / Professore di ruolo - II fascia (PHIL-04/B)
Dipartimento di Studi Umanistici - Lingue, Mediazione, Storia, Lettere, Filosofia
Prerequisiti

Noi tutti abbiamo a che fare con qualche testo tutti i giorni e per molto tempo al giorno; la consuetudine col testo è per lo studente e per lo studioso una dimensione pervasiva. C'è chi ha coi testi un rapporto costante e consapevole; e chi, invece, si muove nella rete testuale in modo solo istintivo. Riconoscere un testo significa prendere una posizione rispetto ad esso. I testi pongono domande, danno risposte, interpellano. Una filosofia del testo può muovere solo da esercizi che rendano consapevoli le operazioni che si possono compiere in presenza del testo, davanti al testo.

Obiettivi del corso

Ogni cultura umana può essere immaginata come una infinita raccolta di testi, o, in alternativa, come un meccanismo capace di generare infiniti testi. Ogni cultura umana affida ai testi la propria storia e la propria identità. V'è propriamentestoria umana solo là dove il testo può radunare attorno a sé una comunità di lettori/performatori. Come le comunità, così anche i testi possono muoversi nello spazio: viaggiano, vengono tradotti, riscritti; ma i testi si muovono anche nel tempo: vengono trascritti, ricopiati, preservati, modificati ovvero semplicemente dimenticati.
I testi non sono i libri. Essi hanno a che fare con i libri, che spesso li "portano dentro", ma non si sovrappongono a questi. Come persone, i testi circolano, ma a volte è difficile rintracciare i loro antenati o seguirli nei loro cammini. I testi sono dappertutto. Una filosofia del testo può svilupparsi proprio dalla difficoltà e dalla parzialità di ogni definizione del

Programma del corso

Il Testo non è il Libro; il libro è un oggetto, il testo no. Proponendo questa linea di indagine, la filosofia del testo accetta di mettere in discussione alcuni presupposti delle cosiddette scienze del testo. Non si tratta di rinunciare a quel che sappiamo da esse, ma di procedere oltre il già noto, per indagare la dimensione dell'evento, l'accadere del testo e il rapporto tra gli accadimenti testuali e i vissuti del lettore/performatore. Il programma è perciò suddiviso in due parti. Per un verso, si tratterà di descrivere quegli ambiti (come la filologia, la semiotica, la linguistica testuale) nei quali il testo occupa già un suo posto, o quale oggetto di studio, ovvero quale strumento dello studioso. Per altro verso, si tratterà di rivendicare alla filosofia (del linguaggio?) uno spazio e un ruolo che vorremmo capaci di illuminare il dispositivo testuale quale operatore (a) che genera forme di vita, (b) che apre l'esistenza singolare alle esistenze (di altre creature, di altri mondi o di sé come Altro da sé) e (c) che manifesta il possibile, appunto, come possibile.

Nota:

programma da 6 CFU (in alternativa o la frequenza o un programma concordato entro i primi 15 giorni dall'inizio del Corso / del Semestre);

programma da 3 CFU (una scelta di letture concordate con il docente)

Testi (A)dottati, (C)onsigliati
  • 1.  (A) Giorgio Agamben Signatura Rerum. Sul metodo Bollati Boringhieri, Milano, 2008 » Pagine/Capitoli: per intero -- pagine 90 ca
  • 2.  (A) Marcello La Matina L'accadere del suono. Musica, significante e forme di vita. Mimesis, Milano, 2017 » Pagine/Capitoli: capitoli 1 e 5
Altre informazioni / materiali aggiuntivi

Filmati e audio musicali.

Metodi didattici
  • L'indagine che prende a tema il "testo" aspira a coinvolgere, più che gli oggetti di indagine (libri, dipinti, balletti, concerti, esposizioni), soprattutto le operazioni che rendono il testo qualcosa di "presente per il lettore" - e possono aprire il lettore a quel futuro che il testo può annunciare. Vorrei che lo studio filosofico del testo assomigliasse a quelle pratiche o "esercizi filosofici" che si compivano nell'età ellenistica: esercitare l'attenzione, aspettare che il testo si manifesti oltre il suo "portatore", attendere alla chiamata che il testo formula per ognuno.
Modalità di valutazione
  • Ripeto ancora una volta il mio punto di vista. L'esame andrebbe svolto, secondo me, come una presentazione nella quale lo studente mostra di saper condurre una esposizione di livello elevato, su un argomento liberamente scelto o pattuito con l'esaminatore. Poiché, però, questo non sembra possibile, o non sempre possibile, si ritorna alla formula dell'esame tradizionale: la "perquisizione" intellettuale fatta di domande e risposte. A richiesta dello studente, si potrà sempre attivare la modalità "espositiva", rinunciando a quella, per dir così, escussiva.
Lingue, oltre all'italiano, che possono essere utilizzate per l'attività didattica

Inglese, francese

Lingue, oltre all'italiano, che si intende utilizzare per la valutazione

Inglese, francese

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