Archeologia pubblica
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Laboratorio di sistemi informativi territoriali per i beni culturali Classe: LM-89
- A.A. 2025/2026
- CFU 6, 6(m)
- Ore 36, 60(m)
- Classe di laurea LM-89 R, LM-89(m)
Conoscenze di base nell’ambito dei Beni Culturali, in particolare nel settore storico-archeologici, e nell’ambito dei macro-settori di patrimonio, tutela e valorizzazione.
Gli obiettivi formativi del percorso saranno quelli di far acquisire agli studenti:
- conoscenze e metodiche fondamentali per un approccio archeologico allo studio del rapporto tra patrimonio e società, con particolare riguardo alle persistenze degli assetti del territorio e delle testimonianze antiche di età classica.
- competenze fondamentali per interpretare criticamente il ruolo pubblico dell’archeologia, di argomentare l’importanza della comunicazione nelle pratiche professionali e di contribuire alla definizione di un’agenda per l’Archeologia Pubblica in Italia, valutandone criticamente le prospettive.
- competenze specifiche nell’ambito dell’Educazione al Patrimonio Culturale, a partire dalla Scuola, finalizzate alla promozione di processi inclusivi, partecipativi e digitalmente accessibili.
- strumenti metodologici per la progettazione di iniziative di Archeologia Pubblica integrate alla ricerca scientifica, in grado di incidere concretamente sulla gestione e valorizzazione sostenibile del patrimonio, attraverso il coinvolgimento attivo di istituzioni, enti e comunità locali.
- consapevolezza delle potenzialità dell'approccio pubblico dell'archeologia, come vero "trasmettitore" di identità culturali e possibile "motore di sviluppo" per la promozione dei territori, anche per quelli lontani dai grandi attrattori culturali e dagli ampi circuiti turistici, quali le Inner Areas italiane e alcuni contesti mediterranei.
Il corso di Archeologia Pubblica si propone di fornire agli studenti le conoscenze e le metodologie fondamentali necessarie per un approccio archeologico allo studio del rapporto tra patrimonio archeologico e società. Particolare attenzione è rivolta alle potenzialità intrinseche di sviluppo territoriale, a partire dai resti di epoca classica. Il corso illustrerà i fondamenti teorici e pratici della disciplina, integrati da esempi concreti di progetti partecipativi e strategie di valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale.
Questo percorso mira infine a promuovere una prospettiva multidisciplinare e critica, integrando approfondimenti teorici con applicazioni pratiche per affrontare le sfide contemporanee nel campo dell’Archeologia Pubblica.
Il corso è strutturato in tre moduli, che vertono rispettivamente su:
Modulo I:
- Comprensione critica e approfondita dell’Archeologia Pubblica come ambito disciplinare orientato al dialogo con la società e alla co-costruzione di significati culturali.
- Analisi critica delle principali esperienze sviluppate in contesti italiani e internazionali, evidenziando la pluralità di interpretazioni che il concetto ha assunto in diversi ambienti accademici e socio-culturali.
- Riflessioni sui fondamenti etici della ricerca, con riferimento alle responsabilità dello studioso nei confronti del patrimonio archeologico e della comunità.
- Presentazione dei principali nodi teorici e operativi legati al rapporto tra archeologia e comunicazione, alla definizione di patrimonio materiale e immateriale, alla nozione di eredità culturale, alle pratiche partecipative e ai principi espressi dalla Convenzione di Faro.
- Analisi critica delle differenze tra le varie tradizioni accademiche e delle implicazioni sociali e politiche connesse allo sviluppo dell’Archeologia Pubblica.
Modulo II:
- Temi della comunicazione e della valorizzazione del patrimonio, anche in relazione alla conservazione, con un focus sulle potenzialità offerte dalle tecnologie digitali, dalla realtà aumentata e virtuale, dai media partecipativi e dalla diffusione degli open data, analizzati in termini di accessibilità, qualità e interoperabilità scientifica.
Modulo III:
- Analisi critica di due specifici casi di studio:
- Il primo riguardante l’intervento di valorizzazione nell’area archeologica delle Terme Romane di Tifernum Mataurense (Sant’Angelo in Vado), come esempio di gestione sostenibile in un contesto periferico dell’entroterra marchigiano.
-Il secondo concentrato sul paesaggio funerario della Cirenaica (Libia), sempre più minacciato dall’abusivismo edilizio, evidenziando come la raccolta e la sistematizzazione dei dati costituiscano strumenti essenziali non solo per la valorizzazione, ma anche per la tutela e la conservazione del patrimonio archeologico.
Testi (A)dottati, (C)onsigliati
· (A) G. Volpe, Archeologia pubblica. Metodi, tecniche, esperienze, Firenze 2020.
· (C) S. Pallecchi, Ritessere e raccontare. Appunti sulla comunicazione dell’archeologia, Sesto Fiorentino 2023.
· (C) M. Nucciotti, C. Bonacchi, C. Molducci (a cura di), Archeologia Pubblica in Italia, Firenze 2019.
· (C) D. Malfitana (a cura di), Archeologia quo vadis? Riflessioni metodologiche sul futuro di una disciplina, Catania 2018.
· (C) M. Sanna Montanelli, Heritage crowdsourcing. Processi di qualità nella ricerca partecipata per il patrimonio archeologico italiano, Quingentole 2024
Altre informazioni / materiali aggiuntivi
Verrà fornita ulteriore bibliografia riguardo i casi studio durante il corso.
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La docente utilizzerà il metodo della lezione frontale, integrato da uno scambio continuo e dialettico con gli studenti. Da prevedere eventuali sopralluoghi in siti archeologici e/o musei.
A supporto del corso saranno utilizzate presentazioni Power Point ed eventualmente materiali audio-video.
L'accertamento del grado di apprendimento avverrà mediante un esame finale, che si svolgerà in modalità orale.
Nel complesso, il docente verificherà:
- le capacità critiche nei riguardi delle tematiche trattate;
- la capacità di comprensione degli argomenti costituenti il programma del corso e delle loro reciproche relazioni.
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