Storia della lingua latina
- A.A. 2025/2026
- CFU 9, 9(m)
- Ore 45, 45(m)
- Classe di laurea L-10 R, L-10(m)
Conoscenza delle strutture morfosintattiche fondamentali della lingua latina e nozioni di storia di Roma antica. Si ricorda che per il rafforzamento delle conoscenze linguistiche sono a disposizione laboratori di latino su tre livelli (per principianti, di sintassi e per progrediti).
Obiettivo dell'insegnamento di Storia della lingua latina è quello di fornire conoscenze storiche sulle origini, l'evoluzione e la costituzione della lingua latina dall'età arcaica alla sua forma classica, illustrare e trasmettere nozioni tecniche sul piano fonetico, morfologico e lessicale, nonché sviluppare le competenze per l'analisi linguistica dei testi letterari con particolare attenzione a Varrone sul piano teorico ("De lingua Latina") e a Plauto per l'uso artistico della lingua nella commedia latina (in particolare nella "Mostellaria").
Il programma del corso comprende i seguenti contenuti: 1. parte generale: nozioni di storia della lingua latina; l'evoluzione dell'alfabeto; il bilinguismo greco-latino; documenti epigrafici e letterari; questioni di fonetica e morfosintassi; norme dell'accento latino; caratteristiche del latino preletterario e della lingua tecnico-letteraria di età arcaica, classica e augustea; il lessico latino; ricerche etimologiche. 2. parte monografica (lettura, traduzione, analisi linguistica): 2a. la lingua latina secondo i Romani: letture da Varrone, "De lingua latina" (morfologia, lessico, etimologia; teoria dell'analogia e dell'anomalia); 2b. l'abundantia di Plauto: letture dalla "Mostellaria" (con approfondimenti linguistici e metrici).
(A); Mazzini I.; Storia della lingua latina e del suo contesto; I. Linguistica e lingua letteraria; Salerno Editrice Roma; 2007 (rist. 2023); introd. e capp. 1, 2, 3, 4; 978-8884025982
(A); T. Maccio Plauto; Mostellaria in "Aulularia, Miles Gloriosus, Mostellaria"; introd. di M. Rubino, trad. di V. Faggi; Garzanti Milano; 1996 (rist. 2023); VII-XXXV e pp. 234-341 (con note a pp. 368-379); ISBN 978-8811810056
(C); Traina A., Bernardi Perini G.; Propedeutica al latino universitario; Patron Bologna; 1982 (rist. 2007); capp. 1, 2, 3, 7; 9788855524544
Altre informazioni / materiali aggiuntivi
Il programma comprende la lettura di due saggi a scelta tra i seguenti (disponibili in biblioteca, su JSTOR, online o forniti dalla docente):
I. Mariotti, "La prima scena della Mostellaria di Plauto", in "Museum Helveticum" 49, 1992, pp. 105-123 (JSTOR)
J.C.B. Lowe, "Plautine Innovations in 'Mostellaria'" 529-857, Phoenix 39, 1985, pp. 6-26 (JSTOR)
M. Rubino, Introduzione a Plauto, "Aulularia, Miles gloriosus, Mostellaria", Garzanti, Milano 1996 (e ristampe), pp. VII-XXVII (vd. libri di testo)
V. Faggi, "Plauto e le tecniche del comico", Introduzione a Plauto, "Aulularia, Miles gloriosus, Mostellaria", Garzanti, Milano 1996 (e ristampe), pp. XXVIII-XXXV (vd. libri di testo)
F. Boldrer, "Litterae: dall'alfabeto alla letteratura latina (significati, etimi ed exempla in Plauto e Cicerone)", in "L'ABC di un impero: iniziare a scrivere a Roma" (a cura di G. Baratta); Scienze e lettere, Roma 2019; pp. 29 - 42
F. Boldrer, "Il bilinguismo di Cicerone: scripta Graeca Latina (fam. 15,4)", in "Il plurilinguismo letterario nella tradizione letteraria latina (a cura di R. Oniga); Il Calamo, Roma 2003; pp. 131-150.
Eventuali materiali aggiuntivi verranno indicati a lezione e nella stanza Teams.
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Saranno adottati vari metodi didattici: la lezione frontale per l'illustrazione di nozioni storiche, teoriche e tecnico-linguistiche, e la loro esemplificazione; la lettura e traduzione di passi latini con il coinvolgimento degli studenti; l'assegnazione e l'esposizione di ricerche su aspetti specifici relativi alla lingua latina arcaica (in particolare plautina), classica e di età augustea. E' prevista la 'recitatio' di alcune parti della Mostellaria di Plauto.
La prova è orale e suddivisa in due parti: 1. illustrazione di aspetti storici e tecnici della lingua latina, ovvero esposizione di concetti linguistici, fenomeni fonetici o morfologici, evoluzione della lingua; commento di strutture linguistiche rilevanti anche sulla base di esempi epigrafici o letterari (50% della valutazione); 2. lettura di testi epigrafici e letterari con traduzione e analisi di aspetti linguistici, metrici (se in poesia) e stilistici in passi del "De lingua Latina" di Varrone e nella "Mostellaria" di Plauto (50% della valutazione).
Latino (in generale); nei saggi eventualmente anche inglese o altre lingue.
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