Storia dell'arte moderna
- A.A. 2024/2025
- CFU 6
- Ore 36
- Classe di laurea LM-89
Buona conoscenza di lineamenti della storia dell'arte moderna (specialmente fra XV e XVI secolo).
Approfondire un fenomeno cruciale dell’arte del Rinascimento italiano come la cosiddetta “cultura adriatica”, ovvero il peculiare linguaggio artistico nato nella Padova della metà del ‘400 e diffuso su entrambe le sponde dell’Adriatico, di cui Carlo Crivelli è stato uno dei protagonisti.
Fornire un esempio di ricerca monografica su un singolo artista in modo da consolidare la capacità di lettura e decodifica dei testi figurativi e sviluppare le attitudini alla ricerca in campo storico-artistico.
Carlo Crivelli (Venezia, 1430/1435 circa- Marche, Ascoli Piceno? 1494-1495): un maestro del Rinascimento adriatico
Carlo Crivelli è stato un importante pittore veneziano attivo nella seconda metà del ‘400 fra il Veneto, la Dalmazia (l’odierna Croazia) e, soprattutto le Marche, dove si trasferì definitivamente dal 1467 circa alla morte, avvenuta verosimilmente nel 1495. Formatosi nella Padova di Donatello, Squarcione, Mantegna, Crivelli elaborò un linguaggio artistico originale, che si distingue per la perfezione tecnica e formale, l’accentuata espressività, l’inesauribile fantasia creativa. Nelle Marche si impose come indiscusso protagonista soprattutto grazie ai polittici e alle pale d’altare diffuse in tutta il centro-sud della regione, fra Fermo, Ascoli, Ancona, Camerino e Fabriano. Nelle sue opere Crivelli ingaggiò un dialogo con i maestri coevi, non solo italiani, ma anche fiamminghi e nordici; l’artista lasciò inoltre un largo seguito di imitatori, i cosiddetti “crivelleschi”, primi fra tutti il fratello Vittore e l’allievo Pietro Alamanno.
Ingiustamente dimenticato dalla storiografia per oltre tre secoli, Crivelli fu riscoperto a partire dagli inizi dell’800 e fatto oggetto di un appassionato collezionismo che ha portato allo smembramento e alla dispersione di molte sue opere, oggi custodite nei musei di tutto il mondo. Nel corso degli ultimi anni, una serie di mostre in Italia e all’estero, spesso accompagnate da restauri e da convegni di studio, ha riportato il maestro veneto al centro dell’attenzione e gli ha restituito il posto che merita nel panorama dell’arte italiana del XV secolo.
Il modulo prevede una trattazione monografica dell’opera di Crivelli, con riferimento ai contesti in cui operò, allo sviluppo della sua produzione artistica, al significato delle sue opere, alla sua fortuna critica ed espositiva, allo studio della documentazione d’archivio e alla storia della dispersione dei suoi dipinti, in molti casi smembrati e divisi fra diversi musei europei e americani.
(A)/P. Zampetti, "Il 'caso' Crivelli", in P. Zampetti, Carlo Crivelli, Firenze, Nardini editore 1986, pp. 19- 46 (senza ISBN).
(A)/ S.J. Campbell, "On the importance of Crivelli", in "Ornament and Illusion. Carlo Crivelli of Venice", edited by Stephen J. Campbell, catalogue of the exhibition (Boston, Isabella Stewart Gardner Museum 2015-2016) Paul Holberton Publiching, London 2015, pp. 11- 37, ISBN 978-1-907372-86-5.
(A) D. De Luca, "Osservazioni sui materiali costitutivi e sull’underdrawing pittorico", in D. De Luca, Il polittico di Carlo Crivelli a Montefiore dell’Aso, Firenze, Edifir 2021, pp. 63- 97, ISBN 978-88-9280-036-6.
(A)/ F. Coltrinari, "Carlo Crivelli. La perfezione dell’arte", in "Carlo Crivelli. Le relazioni meravigliose", a cura di F. Coltrinari, G. Pascucci, catalogo della mostra (Macerata, Musei civici di Palazzo Buonaccorsi, 2022), Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2022, pp. 23-47, ISBN 978-88-366-5278-5.
(A) F. Coltrinari, "L'ultimo Crivelli (1480-1495): nuovi documenti, ipotesi e proposte sulle opere per Camerino, Fabriano e Matelica, la committenza e il contesto", in "Carlo Crivelli. Nuovi studi e interpretazioni", a cura di F. Coltrinari, C. Paparello, "Il Capitale culturale. Studies on the Value of Cultural Heritage", Supplementi 16/2024, pp. 301-401.
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- pdf dei testi di esame adottati.
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Non sono previste distinzioni di programma per non frequentanti.
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Lezioni frontali, anche con l’invito di esperti esterni.
Visite a musei e chiese.
Visione e commento di audiovisivi.
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