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Home Marcello La Matina Didattica 2021/2022 Linguaggi del cibo nell'antichita'

Linguaggi del cibo nell'antichita'

  • A.A. 2021/2022
  • CFU 6, 6(m)
  • Ore 30, 30(m)
  • Classe di laurea LM-14,15, LM-84(m)
Marcello La Matina / Professore di ruolo - II fascia (PHIL-04/B)
Dipartimento di Studi Umanistici - Lingue, Mediazione, Storia, Lettere, Filosofia
Prerequisiti

Fin dal taglio del cordone ombelicale l'infante fa esperienza della relazione tra cibo e sensorialità, fra ricerca del nutrimento e ricerca del senso. Fra i prerequisiti che possono giovare a una migliore comprensione dell'istanza semiotica v'è certamente la capacità di ricostruire i paesaggi alimentari, di riconoscere il ruolo che la commensalità ha e ha avuto nella storia personale, familiare (anche religiosa) e in quella delle culture (dall'idioletto, al socioletto, alla lingua gastronomica).
Un requisito importante e' la conoscenza di una lingua di cultura ( lo spagnolo, il francese, per esempio) dalla quale trarre spunti di traduzione e confronto fra universi sensoriali diversamente costruiti

Obiettivi del corso

Titolo: Cibo ed Eros. Linguaggi della seduzione

Obiettivi/Presentazione Il cibo è al centro di una serie di trasformazioni e di scambi, che non riguardano solo aspetti nutrizionali o dietetici. Il cibo è un potente vettore del senso. La Semiotica del Gusto aspira a cogliere le intersezioni di senso che orientano il percorso del cibo: dalla preparazione alla consumazione, dalla descrizione alla delibazione. Ciascuna di esse lascia traccia nelle sfere sociali. Vari linguaggi parlano oggi del cibo: la stampa, la tv, i social; ma il cibo è esso stesso un linguaggio che parla di sé e di altro: parla delle culture, della storia, delle distinzioni sociali, dei riti che gli uomini mettono in campo per condividere e negoziare le proprie istanze percettive: è il cibo che permette la costituzione di un corpo sociale. Vari sono i luoghi del cibo: la cucina, la tavola, la vetrina, il bistrot, il ristorante, la cantina, ma anche lo spazio sacro del sacrificio nell'Antichità.

Programma del corso

Titolo del Corso: CIBO ED EROS. LINGUAGGI DELLA SEDUZIONE

Il gusto è il senso attorno al quale ruotano i linguaggi del cibo. Gustare è introdurre in noi quell'altro da noi che vogliamo rendere parte di noi. Il gusto è una frontiera e uno spazio di trasformazione del senso. (1) Lo studio semiotico del gusto potrà prendere le mosse dai linguaggi che parlano del cibo, della cucina, dell'alimentazione: il cibo parlato mobilita considerazioni estetiche, economiche, spesso anche erotiche. Nel racconto del cibo emergono trasformazioni che racchiudono senso: la preparazione / consumazione; la separazione / condivisione; l'offerta / ricezione; il crudo / cotto, e così via. (2) Un altro importante capitolo riguarda i luoghi del cibo e del mangiare, la prossemica: spazi comuni, spazi separati, spazi durevoli come i refettori e spazi transitori come nello 'street food'. (3) Il cuore del nostro studio è però il linguaggio che porta il cibo a parlare: delle proprie origini, della cultura di cui è espressione, dell'articolazione dei rapporti fra individui, clan, gruppi sociali e politici (il cibo nelle mense e nelle feste di partito, nelle sagre). (4) Poi c'è il cibo nella vita rituale: dai miti greci sul dono del grano, dell'ulivo o del vino, fino alle prescrizioni e i divieti alimentari dei popoli semiti, e fino al cibo kosher. Not least, alcuni cenni al cibo nella letteratura, nei romanzi di Camilleri o nelle serie televisive recenti.

Testi (A)dottati, (C)onsigliati
  • 1.  (A) Gianfranco Marrone Gastromania Bompiani, Milano, 2014 » Pagine/Capitoli: da concordare
  • 2.  (C) Italo Calvino Sotto il sole giaguaro Garzanti, Milano, 1985 » Pagine/Capitoli: (qualsiasi edizione successiva alla prima)
  • 3.  (A) Gianfranco Marrone Dopo la cena, allo stesso modo. Dieci anni di immaginario gastronomico Torri del vento, Palermo, 2019
Altre informazioni / materiali aggiuntivi

Video e audio risorse.

Metodi didattici
  • La lezione ha un ruolo centrale, in quanto può costituire il vero luogo dello scambio di memorie, esperienze e percorsi di senso relativi alle storie alimentari di ciascun partecipante. Scopo della lezione è l'apprendimento di una metodica di analisi che faccia emergere gli stadi e i livelli di senso, le operazioni teoriche e gli apparati concettuali mediante i quali la semiotica può "mettere in senso in condizione di significare".
    P. S. - Lo studente può non avvalersi della lezione. In tal caso, dovrà concordare con il docente un programma alternativo. Questo andrà fatto entro le prime due settimane dall'inizio delle lezioni del Semestre.
Modalità di valutazione
  • L'esame è una cerimonia linguistica codificata nella quale, secondo tradizione, l'esaminatore opera una "perquisizione" intellettuale con domande dirette o indirette, al fine di quantificare il livello di conoscenze posseduto dal discente. Dio sa quanto questo tipo di esame sia criticabile. Tuttavia, occorre prendere atto che la maggior parte degli studenti preferisce questa modalità ad altre, forse meno invadenti, forme di interazione pilotata. Sicché, l'esame sarà svolto con domande e risposte volte ad accertare il grado e la qualità delle competenze sviluppate attraverso la lezione e le letture consigliate. Lo studente, "ça va sans dire", potrà richiedere forme alternative (presentare una relazione, elaborare creativamente gli appunti presi a lezione, etc.). In casi eccezionali, si potrà pensare a una valutazione in forma scritta, basata su risposte aperte. GLI STUDENTI FREQUENTANTI ESPORRANNO TEMI TRATTI DAL CORSO DELLE LEZIONI.
Lingue, oltre all'italiano, che possono essere utilizzate per l'attività didattica

latino, greco, spagnolo.

Lingue, oltre all'italiano, che si intende utilizzare per la valutazione

francese, inglese, spagnolo.

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