Filosofia della voce
- A.A. 2024/2025
- CFU 6
- Ore 30
- Classe di laurea L-5
Benché questa disciplina non si assoggetti ad una propedeuticità data in partenza, non è male che lo studente abbia una idea, anche minima, delle teorie linguistiche moderne e conosca almeno i problemi dibattuti dalla antropologia contemporanea o dalla etnomusicologia. Non guasta una minima conoscenza di parole greche e di rituali musicali, antichi e moderni.
Il Corso di Filoso?a della Voce si propone di offrire una ri?essione sul rapporto tra phoné (‘voce’, in greco) e logos (‘discorso’, ‘linguaggio’, ma anche ‘parola’ o ‘ragione’). Più precisamente, esso cerca di trattare tutti gli aspetti della vocalità. Poiché la voce è principalmente corpo (o Significante), si tratterà di coglierla nel suo farsi, senza però assumere impegni preliminari con il piano del Signi?cato. Viviamo oggi una condizione di quasi totale "scomparsa della voce": un crescente numero di dispositivi ci chiede di rinunciare alla nostra voce, o ci obbliga ad assumere un profilo vocale standard. Sono le facce di una stessa ideologia fonoclasta, il cui obiettivo ?nale è la riduzione della persona a pura istanza di un tipo, maneggevole e controllabile.
Lo studente è richiesto di (1) analizzare la presenza della Voce nelle pratiche vocali della poesia orale antica (i canti, l’epos, la poesia corale, la lirica etc.) (2) analizzare talune forme di canto nella società presente alla luce delle metodologie della semiotica e della filosofia del linguaggio.
Trattandosi di un insegnamento a scelta è quasi ovvio chiedere che vi si iscriva soltanto chi desidera frequentarne le lezioni (senza eccessive preoccupazioni di CFU). La lezione è svolta ora come conferenza saggio, alla maniera di Plutarco, ora come incontro seminariale.
Sono state esperite con successo declinazioni telematiche delle lezioni, ma queste hanno carattere di eccezionalità e non vanno intese come un “sostituto” della lezione, bensì come un insieme di alternative, un insieme di percorsi di altro genere e caratterizzati dall’impiego di linguaggi diversi: verbale, musicale, audiovisivo, etc.
In linea generale, lo studente che non desidera avvalersi della lezione orale, può chiedere – NEI PRIMI 15 GIORNI DALL’INIZIO DEL CORSO – un programma alternativo, da concordarsi con il docente.
Programma:
LA VOCE E IL CANTO. DA OMERO AL BLUES
Alla base del Corso, come dicemmo, sta la divaricazione greca tra l'aver voce e l'aver linguaggio. Differenza di non poco conto, dal momento che sono gli animali ad avere una voce ed è invece l'uomo ad essere de?nito come "il vivente capace di linguaggio". Ma cosa vuol dire questa differenziazione? Tutti i viventi hanno una voce; per?no le cose talora ne assumono una, in contesti ordinari o particolari. Avere una voce non è lo stesso che avere un linguaggio. C'è come una frattura tra la ‘phoné’ delle comunità umane e il loro Logos, misura della loro razionalità. Ma cosa vuol dire per una creatura l'essere capace di Voce? E come questa capacità connaturata si coniuga con le convenzioni, con le costruzioni sociali che controllano ad ogni passo la pratica linguistica? In?ne, quali relazioni sono esplorabili tra la Voce articolata del linguaggio umano e la Voce modulata del suono musicale, la quale è sì umana, ma può anche provenire dalle Cose, da altri viventi, da fenomeni naturali e non naturali?
Il programma di studio comprende tre parti:
(1) VOCE E ANTROPOGENESI (con riferimento alla opposizione Natura Vs Cultura nella phoné dei Greci); prevedo un excursus attraverso le discipline e le arti che trattano della voce o come strumento o come dotazione naturale / culturale;
(2) VOCE E CANTO. Verrà presentato e ricostruito il contesto del canto nelle culture orali. Omero e i suoi imitatori. Archeologia della voce del poeta. Aspetti vocali della poesia e della musica contemporanea. L’improvvisazione nella poesia e nella musica. Il blues. La high speed composition. La crisi della voce nella società contemporanea.
Nota
Programma da 6 CFU.
Aristotele, De anima, libro secondo (qualsiasi edizione con testo greco a fronte) C
Corrado Bologna, Metafisica della voce, ilMulino, Bologna (qualsiasi ristampa) C
Giorgio Agamben, La voce umana, Quodlibet 2023 C
Marcello La Matina, L'accadere del suono, Mimesis 2017 C
Marcello La Matina, The Milman Parry Blues, Diogene, Bologna 2023 C
Marcello La Matina, "Tradurre la voce", in Barchiesi - La Matina - Nardi (eds), Arti in traduzione, Mimesis 2023
Altre informazioni / materiali aggiuntivi
Nessuna
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Trattandosi di un insegnamento a scelta è quasi ovvio chiedere che vi si iscriva soltanto chi desidera frequentarne le lezioni (senza eccessive preoccupazioni di CFU). La lezione è svolta ora come conferenza saggio, alla maniera di Plutarco, ora come incontro seminariale.
Sono state esperite con successo declinazioni telematiche delle lezioni, ma queste hanno carattere di eccezionalità e non vanno intese come un “sostituto” della lezione, bensì come un insieme di alternative, un insieme di percorsi di altro genere e caratterizzati dall’impiego di linguaggi diversi: verbale, musicale, audiovisivo, etc.
In linea generale, lo studente che non desidera avvalersi della lezione orale, può chiedere – NEI PRIMI 15 GIORNI DALL’INIZIO DEL CORSO – un programma alternativo, da concordarsi con il docente.
L'esame viene svolto in modo conforme alle regole ?ssate dal Corso di laurea. Tuttavia, è lasciata facoltà allo studente di optare per un diverso metodo, che tenga conto degli indici di partecipazione alla vita della "comunità ?loso?ca" costituita nel semestre (interventi, papers, schede di libri, problem solving); inoltre, sono ammessi esami in forma di esposizione o di veri?ca anche scritta; l'esame mira ad accertare in modo graduabile se lo studente abbia o no stabilito una attitudine filosofica e disponga di una basilare conoscenza dei problemi fondamentali (dello stato dell'arte della disciplina) esposti nel Corso di lezioni.
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