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Home Marcello La Matina Didattica 2024/2025 Semiotica dei linguaggi gastronomici

Semiotica dei linguaggi gastronomici

  • A.A. 2024/2025
  • CFU 6, 6(m)
  • Ore 30, 30(m)
  • Classe di laurea LM-2 R, LM-14,15(m), LM-84(m)
Marcello La Matina / Professore di ruolo - II fascia (PHIL-04/B)
Dipartimento di Studi Umanistici - Lingue, Mediazione, Storia, Lettere, Filosofia
Prerequisiti

Fin dal taglio del cordone ombelicale l’infante fa esperienza della relazione tra cibo e sensorialità, fra ricerca del nutrimento e ricerca del senso. Fra i prerequisiti che possono giovare a una migliore comprensione dell’istanza semiotica v’è certamente la capacità di ricostruire i paesaggi alimentari, di riconoscere il ruolo che la commensalità ha e ha avuto nella storia personale, familiare (anche religiosa) e in quella delle culture (dall’idioletto, al socioletto, alla lingua gastronomica).

Obiettivi del corso

Il cibo è al centro di una serie di trasformazioni e di scambi, che non riguardano solo aspetti nutrizionali o dietetici. Il cibo è un potente vettore del senso. La Semiotica del Gusto aspira a cogliere le intersezioni di senso che orientano il percorso del cibo: dalla preparazione alla consumazione, dalla descrizione alla delibazione. Ciascuna di esse lascia traccia nelle sfere sociali. Vari linguaggi parlano oggi del cibo: la stampa, la tv, i social; ma il cibo è esso stesso un linguaggio che parla di sé e di altro: parla delle culture, della storia, delle distinzioni sociali, dei riti che gli uomini mettono in campo per condividere e negoziare le proprie istanze percettive: è il cibo che permette la costituzione di un corpo sociale. Vari sono i luoghi del cibo: la cucina, la tavola, la vetrina, il bistrot, il ristorante, la cantina, ma anche lo spazio sacro del sacrificio, lo spazio pubblico della festa campestre. Questo Corso – che si tiene qui per la prima volta – vorrebbe introdurre lo studente alla sfera del gusto intesa come luogo di mediazione tra natura e cultura, tra interiorità ed esteriorità.

Programma del corso

Titolo del Corso: IL GUSTO E IL CIBO NELLE ARTI


Il gusto è il senso attorno al quale ruotano i linguaggi del cibo. Gustare è introdurre in noi quell’altro da noi che vogliamo rendere parte di noi. Il gusto è una frontiera e uno spazio di trasformazione del senso. (1) Lo studio semiotico del gusto potrà prendere le mosse dai linguaggi che parlano del cibo, della cucina, dell’alimentazione: il cibo parlato mobilita considerazioni estetiche, economiche, spesso anche erotiche. Nel racconto del cibo emergono trasformazioni che racchiudono senso: la preparazione / consumazione; la separazione / condivisione; l’offerta / ricezione; il crudo / cotto, e così via. (2) Un altro importante capitolo riguarda i luoghi del cibo e del mangiare, la prossemica: spazi comuni, spazi separati, spazi durevoli come i refettori e spazi transitori come nello ‘street food’. (3) Il cuore del nostro studio è però il linguaggio che porta il cibo a parlare: delle proprie origini, della cultura di cui è espressione, dell’articolazione dei rapporti fra individui, clan, gruppi sociali e politici (il cibo nelle mense e nelle feste di partito, nelle sagre). (4) Poi c’è il cibo nella vita rituale: dai miti greci sul dono del grano, dell’ulivo o del vino, fino alle prescrizioni e i divieti alimentari dei popoli semiti, e fino al cibo kosher. Not least, alcuni cenni al cibo nella letteratura, nei romanzi di Camilleri o nelle serie televisive recenti.

Testi (A)dottati, (C)onsigliati

Gianfranco Marrone

Gustoso e saporito, Bompiani, Milano 2022


Gianfranco Marrone e Alice Giannitrapani

Semiotica del gusto. Mimesis (qualsiasi edizione)


Simona Stano, 

Tra food studies e semiotica del cibo: alcune questioni di metodo

(E|C Serie Speciale – Anno XIII, n. 25, 2019);


Altre informazioni / materiali aggiuntivi

Nessuna

Metodi didattici
  • La lezione ha un ruolo centrale, in quanto può costituire il vero luogo dello scambio di memorie, esperienze e percorsi di senso relativi alle storie alimentari di ciascun partecipante. Scopo della lezione è l’apprendimento di una metodica di analisi che faccia emergere gli stadi e i livelli di senso, le operazioni teoriche e gli apparati concettuali mediante i quali la semiotica può “mettere in senso in condizione di significare”.  

Modalità di valutazione
  • L'esame è una cerimonia linguistica codi?cata nella quale, secondo tradizione, l'esaminatore opera una "perquisizione" intellettuale con domande dirette o indirette, al ?ne di quanti?care il livello di conoscenze posseduto dal discente. Dio sa quanto questo tipo di esame sia criticabile. Tuttavia, occorre prendere atto che la maggior parte degli studenti preferisce questa modalità ad altre, forse meno invadenti, forme di interazione pilotata. Sicché, l'esame sarà svolto con domande e risposte volte ad accertare il grado e la qualità delle competenze sviluppate attraverso la lezione e le letture consigliate. Lo studente, “ça va sans dire”, potrà richiedere forme alternative (presentare una relazione, elaborare creativamente gli appunti presi a lezione, etc.). In casi eccezionali, si potrà pensare a una valutazione in forma scritta, basata su risposte aperte. GLI STUDENTI FREQUENTANTI ESPORRANNO TEMI TRATTI DAL CORSO DELLE LEZIONI. Per gli studenti che decidono di non avvalersi delle lezioni, si tratterà di SCEGLIERE insieme al Docente qualcuna fra le letture qui di seguito consigliat

Lingue, oltre all'italiano, che possono essere utilizzate per l'attività didattica

Inglese- Francese - Greco - Tedesco

Lingue, oltre all'italiano, che si intende utilizzare per la valutazione

Italiano

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