Cari Studenti e Studentesse,
domani e giovedì prendono avvio le lezioni dei miei Corsi. Sul calendario trovate tutte le date. L’orario è quello stesso che avete scelto voi. Sicché, regolatevi. Voglio ribadire due cose sole adesso:
(1) I miei Corsi, per fortuna mia e vostra, non sono né obbligatori né consigliati dalla Facoltà; essi vengono scelti in regime di assoluta libertà. Vorrei che questo carattere gratuito avesse valore per voi come per me. Perché io mi senta libero, occorre che io senta che gli studenti che mi seguono siano lì (ovunque sia questo ‘lì’) per il piacere di frequentare un Corso universitario “vecchia maniera”. Chi non ha questo piacere o questo interesse, faccia altro: grazie a Dio ci sono Corsi di tutti i tipi. Ma se scegliete i miei corsi, se vi iscrivete liberamente ad essi, allora sappiate che le lezioni vanno seguite, con tanto di appunti e di domande, con partecipazione attiva a tutte le attività. Essere presenti a lezione non significa assistere, presenziare, ma far sì che ciò che è chiamato “la lezione” accada in mezzo a noi tutti e per mezzo di noi tutti. La lezione non è un momento della vita mentale di un professore, che si svegli e venga a dirci i suoi pensieri.
(2) La lezione, restituita alla sua altissima dignità politica, è il luogo dove accade la costruzione di una verità, la costruzione di un ethos che per definizione sia libero dal giogo delle appartenenze, delle gerarchie, della tradizione e delle orribili pastoie burocratiche che ammorbano oggi la vita universitaria. La lezione universitaria è un luogo per respirare insieme, nell’aperto che la filosofia apparecchia per ogni uomo e ogni donna che vogliano servire la Sapienza.
08 febbraio 2021