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Home Silvia Pierosara Didattica 2025/2026 Antropologia dei processi culturali

Antropologia filosofica

  • Antropologia dei processi culturali Classe: L-39 R
  • A.A. 2025/2026
  • CFU 6, 6(m)
  • Ore 30, 30(m)
  • Classe di laurea L-5 R, L-5(m), L-5 R(m), L-39 R(m)
Silvia Pierosara / Professoressa di ruolo - II fascia (PHIL-03/A)
Dipartimento di Studi Umanistici - Lingue, Mediazione, Storia, Lettere, Filosofia
Prerequisiti

Nessuno.

Obiettivi del corso

Al termine del corso gli studenti conoscono il significato dell'antropologia filosofica; comprendono le sue implicazioni in termini di relazione tra umano e non umano in un'ottica non esclusivamente antropocentrica; conoscono le principali declinazioni filosofiche del tema del gioco e riconoscono tale prassi come un fondamentale antropologico; riconducono l'esperienza del gioco alla condizione umana e ai suoi tratti fondamentali; valutano criticamente l'apporto di altre discipline nella definizione della condizione umana, anche a partire dall'esperienza del gioco; riflettono sui modelli ricorrenti di vita comune umana e sulle pratiche che sono in parte riconoscibili anche nel mondo degli animali non umani.

Programma del corso


Il gioco tra natura e cultura. Oltre l'antropocentrismo dominativo.

Il corso si interroga sulla natura dei fenomeni legati al gioco come via d'accesso per una ridefinizione, anche non antropocentrica, dell'umano.


A partire da una breve introduzione all'antropologia filosofica, il corso si sofferma su una sfera esperienziale caratteristica dell'umano: il gioco.

Il primo modulo analizza due testi di Eugen Fink che delineano il gioco come uno dei fondamentali antropologici e disegna, seguendo l'approccio fenomenologico dell'autore, i tratti costitutivi dell'esperienza del gioco e i suoi legami con la condizione umana e la sua postura nei confronti del mondo.

Nel secondo modulo si analizza la tipizzazione dei giochi condotta da Roger Caillois, ricostruendone i tratti fondamentali anche in relazione ad alcuni tratti, comportamenti o forme di vita considerati tipici dell'umano.

Nel terzo e ultimo modulo si propone una lettura del gioco in un'ottica non antropocentrica, anche attraverso un riferimento alla dimensione del gioco in alcuni animali non umani.

Sono previste due attività di co-docenza, ciascuna di due ore: con la prof.ssa Michela Meschini sulla letteratura come gioco in alcune correnti letterarie contemporanee; con la prof.ssa Paola Nicolini sul gioco come fondamentale antropologico anche dal punto di vista della psicologia dello sviluppo.

Testi (A)dottati, (C)onsigliati

Testi adottati (A)

R. Caillois, I giochi e gli uomini. La maschera e la vertigine, Bompiani, Milano 2020, ristampa, pp. 19-74, corrispondenti ai capp. 1, 2, 3, 4.

E. Fink, Per gioco. Saggi di antropologia filosofica, Morcelliana, Brescia 2023, pp. 176, per intero.

E. Fink, Oasi del gioco, Raffaello Cortina, Milano 2008, pp. 94, per intero.


Testi consigliati (C)

U. Fadini "Antropologia filosofica" in P. Rossi (a cura di), La filosofia Utet, Torino, 1995, pp. 495-521.

J. Derrida, L'animale che dunque sono, Jaca book, Milano 2006.

R. Marchesini, L'identità del gatto. La forza della convivialità, Safarà, Pordenone 2017.

E. Fink, Il gioco come simbolo del mondo, Hopefulmonster, Torino 1992.

F. Schiller, L'educazione estetica dell'uomo, Bompiani, Milano 2021.

H. Plessner, I gradi dell'organico e l'uomo, Bollati Boringhieri, Torino 2019.

J. Huizinga, Homo ludens, Einaudi, Torino 2002.


Altre informazioni / materiali aggiuntivi

Tutti i materiali che verranno utilizzati a lezione saranno messi a disposizione di tutti gli studenti nel canale teams dell'insegnamento alla sezione "file", in un'apposita cartella denominata "Materiali AF_25-26".

Metodi didattici
  • Si utilizzeranno le seguenti metodologie didattiche: lezione frontale dialogata, discussione in aula, incontri di carattere seminariale con esperti, possibilità per gli studenti di produrre presentazioni per consolidare le loro abilità comunicative e le capacità di apprendimento, co-teaching.


Modalità di valutazione
  • La valutazione avviene attraverso un esame orale in cui agli studenti si chiede di mostrare la conoscenza dell'intero programma, la comprensione dei contenuti, la capacità di problematizzare, valutare, confrontare le diverse teorie con autonomia di giudizio, interpretare fenomeni e forme di vita umani nella loro peculiarità e ricondurli a quadri etico-antropologici capaci di dar conto della condizione umana e delle sue caratteristiche, comunicare efficacemente i contenuti appresi e applicare le conoscenze acquisite in contesti relazionali anche problematici.


    L'esame sarà valutato sulla base dei seguenti indicatori:

    a) conoscenza e comprensione dei contenuti (40%);

    b) capacità di applicare e riconoscere la valenza dei contenuti appresi nei contesti formativi ed educativi (30%);

    c) rielaborazione critica delle conoscenze e autonomia di giudizio (30%).


    Durante il colloquio d'esame la docente porrà due quesiti sul primo modulo, due sul secondo e uno sul terzo.

Lingue, oltre all'italiano, che possono essere utilizzate per l'attività didattica

Nessuna.

Lingue, oltre all'italiano, che si intende utilizzare per la valutazione

Italiano

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I materiali didattici sono reperibili nella stanza Teams al link di seguito
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