Notizie
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08
maggio
2020
ULTIMI MATERIALI DI STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
Per gli studenti, in accompagnamento alla Quarta serie di PowerPoint (1-140) di Storia dell’arte contemporanea e al VI file audio, da oggi disponibili nella piattaforma.
Carissimi ancora,
sono riuscito a portare a compimento tutto il programma che mi ero proposto di svolgere con voi e per voi. Con quest’ultima serie di PowerPoint avete quasi per intero la sequenza di immagini che avremmo dovuto vedere e commentare a lezione. Ho fatto qualche taglio alla fine perché mi pare che così il materiale sia già abbastanza e soprattutto abbia un coerente sviluppo, utile alla sua assimilazione complessiva.
Ho pensato questo percorso di storia dell’arte contemporanea dall’inizio alla fine, creando delle sintesi e degli accostamenti di immagini e di parti di immagini, con mirati commenti. Lo faccio presente per dirvi che si è trattato di uno sforzo per trasformare il mezzo (a cui siamo ridotti per comunicare) in un fine. Questo, del resto, mi sembra sia oggi il metodo da impiegare per restare padroni delle nostre attività.
Se si agisce sul mezzo e se ne ottimizzano alcune prerogative, lo si rende un fine e dunque un centro. Ma ci vuole applicazione. Avremmo dovuto svolgere un programma di 45 ore. Al momento dell’interruzione eravamo a 18 o forse a 24. Diciamo che eravamo a un terzo. Per realizzare le quattro serie di PowerPoint ho impiegato circa 600 ore. Vi lascio pensare che cosa sarebbe stato “più semplice” per me…
Eppure credo che tanta applicazione sia stata necessaria per non farvi perdere nulla e per proporre la storia dell’arte al massimo possibile di evidenza “fattuale”. Anche la registrazione dei file audio in parallelo (per un numero complessivo di circa 15 ore: 10 originali e il rimanente da precedenti conferenze) ha avuto lo stesso fine, ossia rendere la mia voce più “fattuale” e aderente a ciò di cui, di volta in volta, si tratta.
Potete anche tenere le due cose staccate e riunirle poi per verifica della vostra preparazione, c’è una creatività anche nello studio. Mi scuso per qualche ripetizione e inevitabile sbavatura nel “parlato”, che non ne inficia, spero, la chiarezza. Mi raccomando anche di leggere con attenzione tutti i Documenti allegati alla fine dei quattro PowerPoint. Ho cercato, a volte, di migliorarne la qualità visiva (era il meglio che potessi avere e ringrazio chi mi ha aiutato a ottenerli) elaborandone il contrasto di fondo e aggiungendo immagini che ne arricchissero, per affinità, il contenuto.
Mi sono pervenute richieste di autorizzazione a usare manuali diversi da quello indicato nel programma, G. Dorfles-A.Vettese, Arte3. Artisti Opere e Temi, Bergamo 2011, e, in considerazione della difficoltà di reperire oggi i libri in generale, le ho date. Desidero comunque chiarire al riguardo che l’esame si svolgerà esclusivamente sugli argomenti nei PowerPoint e sul come vengono presentati. Il ricorso ad altri testi può essere un arricchimento d’informazioni, ma ciò che conta è la interpretazione datane nei PowerPoint stessi – altrimenti il mio lavoro sarebbe stato inutile.
Ho saputo poche ore fa, che l’esame, come era prevedibile, si svolgerà a distanza, utilizzando la apposita piattaforma messa a disposizione dal nostro Ateneo. Credo vi saranno (ci saranno) date ulteriori disposizioni e fornite indicazioni alle quali attenerci.
Nel merito dell’esame, vi chiederò di commentare un PowerPoint per ciascuno dei quattro file. Non mi importa che abbiate con voi appunti, rotoli di papiro, pergamene o tavolette di cera, argilla o affini: siamo fra adulti consenzienti. Ognuno faccia la sua parte. La mia è di capire quanto sarete riusciti a impossessarvi di questa materia. E non è detto, nel bene o nel male, che sarà stata solo opera vostra.
Questo è più o meno tutto ovvero nulla (siamo uomini e donne). Ora si tratta di proseguire, ma non siamo più quelli di prima: senza un grande sforzo individuale non c’è possibilità di ricominciare alcunché, ve lo avevo già detto alcune settimane fa e tale è ancora il mio pensiero. Diventare i maestri di noi stessi, questa è la richiesta implicita nella grande tragedia in corso, che già ci si appresta a minimizzare e a rendere solo un fatto con cui convivere più o meno bene. Il compito permane: e vinceremo o solo se avremo già vinto. Ci ritroveremo solo se ci saremo già trovati.
Con il solito abbraccio,
Roberto Cresti
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04
aprile
2020
Per gli studenti, in accompagnamento alla Seconda serie di PowerPoint (1-70) per Storia dell’arte contemporanea e al IV file audio, da oggi disponibili nella piattaforma.
Carissimi,
penso continuamente a voi e lo faccio convinto che non ci sia una risposta a questa tremenda situazione nella quale ci troviamo se non nei termini di un impegno incrollabile nel continuare a essere quello che siamo e a fare quello che facciamo. Per questo ho trascorso un tempo enorme nel mettere a punto le dispense che preparo per voi: desidero che siano corredate di tutto il necessario e che risultino fruibili non come una sostituzione del lavoro che avremmo fatto ma come una sua modalità. Certo la mancanza dell’aspetto discorsivo cui le registrazioni audio suppliscono solo in parte pregiudica forse la comunicazione, ma la concentrazione assidua sui materiali che ricevete può suscitare il vostro discorso interiore, che è più importante.
Non siamo abituati a dover credere così fermamente in noi stessi e nelle nostre scelte, la vita che abbiamo condotto, per molti, credo, non lo richiedeva, ma ora è tutto cambiato e davvero quello che forse è apparso persino convenzionale deve divenire necessario. Necessario lo studio, la costanza; necessaria come si può appunto la comunicazione, non formale o semplificata, ma precisa e complessa nonostante tutto. Ci sono già i segnali di un mercato del sapere ridotto all’osso – una volta si sarebbe detto “per corrispondenza” – con offerte “molto vantaggiose” per “il cliente”.
Sono offerte che vanno rifiutate come cedimenti rispetto alla vera resistenza alle avversità; e non meno miseri appaiono gli intelletti più squisiti che, nella disperazione mascherata da distacco, non sanno dire agli altri le uniche cose che andrebbero dette, ovvero: “Coraggio”; “Facciamoci forza”; “Non sarà breve, non sarà facile, non è detto affatto che finisca bene, ma questa è la nostra battaglia, la nostra prova”.
Non riesco a non pensare agli studenti toscani che nel 1848 andarono a combattere coi loro professori a Curtatone e Montanara, nella prima guerra di indipendenza. Non era per spirito guerrafondaio né per cercare la bella morte, era per solidarietà reciproca, uniti da una causa comune. Cosa è cambiato da allora? Ogni epoca ha le sue guerre. Le nostre sono forse meno cruente, ma lo spirito con le quali vanno affrontate non può essere diverso da quello di allora. Ciascuno, dunque, tenga il suo posto, per se stesso e per gli altri. Con lo stesso timore, per sé e per gli altri. Aiutando se stesso negli altri. Io lo faccio lavorando al nostro corso, voi lavorando sul mio lavoro, che, se ha un valore, deve diventare di vostra proprietà. Questo forse, la prima volta che ci siamo visti, non lo sapevamo, ma ora ce lo dobbiamo.
Vi abbraccio, rivolgendo un omaggio dal più profondo del cuore e della mente ai 67 medici morti in “prima linea”. Noi siamo meno esposti, ma non dobbiamo essere da meno,
Roberto Cresti
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24
marzo
2020
AVVISO IMPORTANTE
Carissimi tutti,
non avevo valutato che molti di voi non hanno avuto modo di provvedersi delle fotocopie delle dispense. Ho ricevuto varie comunicazioni che me lo facevano presente, e, non potendo tecnicamente mettere a disposizione quel materiale, ho pensato che l’unica via fosse di riversarlo, con una selezione ragionata, direttamente nei PowerPoint.
Ho quindi RIMESSO MANO E CAMBIATO IN GRAN PARTE la prima serie di PowerPoint, che qualcuno avrà sicuramente già scaricato e che ho chiesto di eliminare dalla piattaforma. La versione che ne è scaturita è diversa dalla prima e di lunghezza doppia. Vi chiedo dunque, cortesemente, di cancellare quella che avete eventualmente scaricata e di sostituirla con quella disponibile allo stesso recapito telematico da oggi (23 marzo 2020). Per distinguerla ho scritto STORIA DELL’ARTE CONTEMPORANEA in rosso e un altro segno di riconoscimento è il numero che segue, in basso sul frontespizio, a PRIMA SERIE, che non è più (1-50), ma (1-100).
Anche gli altri materiali che metterò a disposizione avranno le stesse modalità semplificate e vi ricordo che, sempre da oggi, saranno disponibili i primi tre file audio (del cui contenuto e impiego tratto nella Legenda che troverete all’inizio dei PowerPoint). Spero, in questo modo, di essere venuto incontro alle esigenze di tutti, e mi auguro che il vostro umore sia buono almeno quanto è forte il mio desiderio di riprendere il nostro lavoro nelle modalità consuete. Senza pudore vi dico: I have a dream!
Roberto Cresti
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20
marzo
2020
Prima serie di POWERPOINT per STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA
Carissimi tutti,
metto a disposizione la prima delle quattro serie di PowerPoint per il corso di Storia dell’arte contemporanea (spiegazioni più dettagliate le ho date all’interno). La troverete al link: https://online.unimc.it/url/RepositoryEntry/36241716. Spero fra una settimana di farvi avere la seconda. Le altre seguiranno con la stessa cadenza. Mi auguro che le possiate utilizzarle in modo proficuo. In ogni caso ho indicato, nella terza pagina della serie in oggetto, un recapito di e-mail a cui potete scrivermi.
Desidero che questa comunicazione non abbia un carattere formale. La portata della situazione in cui ci troviamo comporta un’assunzione di responsabilità personali e interpersonali. Vorrei essere, se lo credete, un interlocutore non accademico per la materia dell’arte e oltre essa, e, mi pare che, per usare riferimenti fra noi ormai noti, siamo chiamati a confrontarci con nuovi “rospi e lumache”. Anche in questo caso non c’è da volgere lo sguardo altrove. Bisogna entrare in contatto con la realtà se si vuole esserne poi indipendenti. E forse in questa grande tragedia va risentito Baudelaire dove scrive: «affinché ogni modernità sia degna di diventare antichità è necessario che la bellezza misteriosa che la vita umana vi mette involontariamente ne sia stata estratta». Anche un virus è un fatto umano da cui bisogna sapere estrarre una “bellezza”: e questa mi pare sia di scoprire che l’unico vero farmaco è quello che, con lo studio e l’attività intellettuale, possiamo dare a noi stessi.
Vi abbraccio e vi sostengo,
Roberto Cresti
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11
marzo
2020
Ai frequentanti i corsi di Storia dell’arte contemporanea e di Storia delle arti del Novecento
Carissimi,
mi scuso del ritardo col quale vi faccio avere notizie circa il corso di Storia dell’arte contemporanea e di Storia delle arti del Novecento, ma ho sperato fino all'ultimo che le lezioni potessero riprendere in modo regolare, semplicemente aggiungendo “in coda” quelle che non erano state svolte nelle ultime tre settimane. Avevo già provveduto a fissare i giorni e le ore (gli stessi che abbiamo seguito prima della forzata interruzione), ma credo, allo stato delle cose, che questa soluzione sarà difficilmente praticabile. Non so e non voglio anticipare nulla. Se un prodigio si verificherà, ci ritroveremo con gioia a proseguire nel nostro lavoro, dobbiamo però prepararci anche al perdurare della presente situazione e a compiere quel lavoro stesso in altri modi. A tal fine mi trovo a fronteggiare una difficoltà in più che è quella di farvi vedere, anche usando la piattaforma messa a disposizione dalla università, le molte immagini che sono indispensabili allo svolgimento del corso. Ho allora pensato di cambiare strategia didattica e di accorpare tutti i materiali previsti in una serie di power-point, che metterò a vostra disposizione, e di accompagnarli con registrazioni vocali che ne illustrino e ne completino i contenuti. Sto lavorando intensamente in questo senso e nei prossimi giorni potrete scaricare i files collegandovi con la mia pagina docente nel sito dell’Università di Macerata.
Inutile vi dica quanto mi spiaccia della situazione attuale, che rende impossibile il contatto umano, lo scambio e l’interlocuzione, che sono sempre stati il cardine della mia attività didattica. Spero che insieme riusciremo a limitare i danni e a non perdere di vista il vostro processo formativo, del quale ho il piacere di essere, come ho avuto modo di dirvi, non il giudice, ma l’allenatore. Facciamoci reciprocamente forza e veniamoci incontro con pazienza, serenità e lucida determinazione. Un caloroso saluto e un augurio di perdurante salute a tutti voi e alla vostre famiglie,
Roberto Cresti