Daria Farafònova si è laureata in Italianistica presso la Facoltà di Lettere dell’Università di San Pietroburgo, dove ha insegnato lingua e letteratura italiana. Ha conseguito due Dottorati di ricerca: in Filologia nel 2013, a San Pietroburgo, e in Lingua, letteratura e civiltà italiana nel 2016 presso l’Istituto di Studi italiani dell’Università della Svizzera Italiana, con una tesi guidata da Carlo Ossola. Ha pubblicato il volume Pirandello e i moralisti classici (Olschki, 2017) e numerosi saggi in russo, italiano e inglese, dedicati a diversi aspetti delle letterature italiana, francese e russa, che analizza in un ampio orizzonte epistemologico, in particolare alla luce del rapporto con il pensiero filosofico. Dal 2017 al 2019, grazie a una borsa di studio della Fondazione Balzan, sotto la guida di Piero Boitani ha svolto una ricerca post-doc sul tema Michelangelo e la Creazione, i cui primi risultati sono apparsi sulla rivista «Strumenti critici» nel 2019. A partire dal 2019 insegna Elementi di cultura russa nell’ambito del Master «Insegnare italiano a stranieri: scuola, università, impresa» presso l’Università di Urbino Carlo Bo. I principali temi della sua ricerca, fondamentalmente imperniata sulla Letteratura russa, su quella italiana e sulle Letterature comparate, sono: l’opera creativa e saggistica di Luigi Pirandello e le sue fonti nei “moralisti classici” europei (in particolare Erasmo, Montaigne, Pascal); l’influsso del romanzo francese naturalistico sulla prosa pirandelliana; il rapporto tra la figura di Pinocchio e quella russa di Buratino, specie in relazione al tema della "ribellione" del personaggio contro il canone; la finzione narrativa e l’invenzione dell'autonomia del personaggio in Unamuno e in Pirandello; la «follia» come componente costitutiva della creazione artistica in Ariosto e Cervantes; la componente filosofica alle origini del pensiero economico di Antonio Genovesi; la teoria della traduzione e il metodo filosofico di Walter Benjamin; la poetica del “non finito” e le sue radici aristoteliche nel pensiero artistico di Michelangelo; paradosso come figura di pensiero e critica della ragione nell'opera di Dostoevskij.